L’umidità in casa è uno dei problemi più grossi che affligge l’umanità, assieme ai tarli nei mobili e alla ruota sgonfia della bicicletta quando stai andando al lavoro. Spesso, dove c’è umidità, c’è muffa. Ma da dove arriva?
Ci risiamo. Credi che un’energica passata di succo di limone e spazzolone sia sufficiente a neutralizzare la muffa, e invece… Trac! Questa simpaticona aspetta paziente che si creino le condizioni ideali per consentirle di svilupparsi e riprodursi in tutta tranquillità.
La tua sgradevole inquilina prolifera negli ambienti interni soprattutto in presenza di umidità. Le situazioni tipiche sono:
Abbiamo poco fa accennato alla condensa come a una tra le cause dell’umidità, condizione ideale per le nostre muffe. La differenza tra temperatura esterna e interna di un ambiente provoca la formazione di condensa: è un fenomeno fisico che ha luogo quando il vapore acqueo entra a contatto con una superficie fredda.
Per capire meglio questo fenomeno, ricorda che è un po’ come quando prendi una bottiglia d’acqua dal frigo in una calda giornata estiva oppure quando si appanna lo specchio del bagno durante la doccia.
L’umidità si forma generalmente a causa delle principali attività quotidiane, come per esempio cucinare e farsi la doccia. Con il getto della doccia, si crea logicamente una grossa quantità di umidità. Si forma umidità anche quando dormi: pensa che, con il solo respirare, produci circa 40 grammi di vapore acqueo all’ora!
Questo vapore “cerca” il punto più freddo della casa, che normalmente è l’angolo in alto della stanza o sull’infisso (se non è dotato di taglio termico o vetrocamera) e si condensa. A quel punto, visto che dove c’è acqua c’è vita, in breve tempo si sviluppano le muffe che poi colonizzeranno piano piano tutto il muro.
È importante tenere sempre bene aerati gli ambienti in cui si forma molto vapore, come cucina e bagno, così come stendere il bucato all’esterno (se si ha la possibilità) oppure aprire le finestre della stanza nella quale si è steso.
Un altro consiglio importante è mantenere una temperatura interna costante tra i 18 e i 20-21 gradi centigradi: infatti, elevate temperature promuovono il proliferare della muffa.
Perciò, ricorda di gestire il termostato in modo responsabile soprattutto d’inverno, quando è meno frequente tenere le finestre aperte a causa del freddo esterno. Invece, vediamo ora alcune soluzioni quando la muffa è già comparsa.
La prima soluzione prevede l’uso di un antimuffa, a scelta eco bio o convenzionale. Però, a parte l’aspetto salutistico, il risultato nel tempo è di breve durata e le muffe ricominciano a colonizzare il muro.
Questo perché usare un antimuffa è come usare un diserbante: dopo qualche tempo, l’effetto finisce e le erbe infestanti ricrescono.
Trattamenti come acqua e aceto o succo di limone potrebbero non garantirti i risultati che speri:
Scartata subito la candeggina o altri prodotti simili, per via degli effetti sulla salute, puoi chiedere aiuto alle soluzioni ecologiche di Officina Naturae.
Ti suggeriamo di usare lo Smacchiatore Igienizzante della linea Solara: essendo a base di acqua ossigenata, ti eviterà di respirare molecole pericolose, anche se bisogna comunque prestare attenzione quando lo si spruzza sulle pareti. È comunque una soluzione tampone destinata a non risolvere il problema nel lungo periodo.
Lo trovi tra i nostri Detersivi ecologici. Si procede così: si sciolgono 500 grammi di prodotto in 2 litri di acqua calda (40/50 gradi).
Subito dopo, con l’aiuto di un grosso pennello, si bagna tutta la parte del muro interessata dalla muffa, allargandosi di almeno 30/40 cm oltre la zona colpita dalla muffa.
Questo intervento ha due azioni:
Una volta applicata la soluzione, bisogna attendere un paio d’ore che il muro si asciughi o comunque almeno che la muffa venga “disattivata”. Trascorso questo tempo, si può raschiare la muffa dal muro senza pericolo di staccare le spore e diffonderle nel resto della casa. Se non serve raschiare il muro, si può tinteggiare direttamente il muro con una pittura a calce eco-bio.
Attenzione: è importantissimo non utilizzare una pittura cosiddetta “antimuffa” convenzionale: si tratta di pitture acriliche contenenti biocidi, spesso isotiazolinoni. Finito l’effetto dell’antimuffa, non avendo un pH alcalino, non avrebbero alcun effetto contro le muffe.
Come vedi, la muffa si può combattere efficacemente, non devi disperare! Invece, nel caso di umidità da risalita dai muri o infiltrazioni, gli interventi sono completamente diversi e ci vorrebbe un altro trattato…